La chirurgia del pancreas, può essere gravata da alcune complicanze postoperatorie.
La chirurgia pancreatica deve essere eseguita solo dai centri ad alta specializzazione soprattutto perché possono verificarsi delle complicanze postoperatorie (determinate dalla complessità dell’intervento e dalla fragilità dei tessuti) che richiedono un trattamento di alto livello attraverso procedure radiologiche interventistiche o endoscopiche disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e grazie ai reparti ad alta intensità di cura come la rianimazione e l’area critica.
Le più frequenti complicanze postoperatorie che possono manifestarsi sono:
Circa il 30% dei pazienti sottoposti a duodenocefalopancreasectomia mostra episodi di vomito alla ripresa dell’alimentazione (3 giorni dopo l’intervento chirurgico). Il trattamento è la messa a riposo dello stomaco attraverso il digiuno e il posizionamento di un sondino naso gastrico con spontanea risoluzione entro 4 o 5 giorni e ripresa della normale alimentazione.
Se la sutura tra il pancreas residuo (tessuto di per sé molto fragile) e l’intestino (anastomosi pancreatica) mostra dei segni di scarsa tenuta si ha la fistola pancreatica. Questa diagnosi si ottiene attraverso il dosaggio degli enzimi pancreatici nel liquido che fuoriesce dai tubi di drenaggio messi nell’addome alla fine dell’intervento.
Il dosaggio viene eseguito secondo protocollo in momenti specifici nelle giornate dopo l’intervento chirurgico. Se questo dosaggio evidenza la fuoriuscita di liquido pancreatico, la terapia è il mantenimento del tubo di drenaggio in sede sino a cicatrizzazione spontanea. Tale complicanza è presente in quasi il 30% dei nostri pazienti.
Se la sutura tra il condotto biliare e l’intestino (anastomosi biliodigestiva) dovesse mostrare segni di scarsa tenuta (comparsa di bile dai tubi di drenaggio chirurgici) si porrebbe diagnosi di fistola biliare. Tale evento è estremamente raro (6% dei pazienti) e può essere trattato conservativamente attraverso il mantenimento del tubo di drenaggio chirurgico e, qualora necessario, attraverso il posizionamento di un drenaggio biliare radiologico per facilitare la cicatrizzazione.
Dopo ogni intervento chirurgico possono manifestarsi delle emorragie. La chirurgia del pancreas richiede, per essere accurata, una pulizia meticolosa dei grossi vasi dell’addome (l’arteria mesenterica, la vena mesenterica, la vena porta, la vena e l’arteria splenica, il tripode celiaco e l’arteria epatica) e la legatura dell’arteria gastroduodenale (la grossa arteria che porta il sangue alla testa del pancreas).
Per questo motivo i sanguinamenti dopo la chirurgia pancreatica sono, sebbene molto rari, più frequenti che dopo le altre chirurgie. In caso di emorragia il paziente viene sottoposto all’arteriografia attraverso l’arteria femorale durante la quale, con microcateteri, viene eseguita la chiusura del vaso sanguinante.
Questa complessa procedura viene eseguita dai nostri radiologi interventisti (specializzati in questo campo) 24 ore su 24, 7 giorni su 7, garantendo un alto livello di sicurezza per i nostri pazienti.