La complessità della chirurgia pancreatica richiede una grande esperienza e un continuo aggiornamento.
La terapia della malattia pancreatica è tecnicamente molto complessa: deve essere per questo intrapresa da specialisti che vi si dedichino in maniera specifica e che abbiano maturato una grande esperienza.
Nei centri di riferimento sono stati infatti creati dei “Pancreas Group” composti da chirurghi, radiologi, endoscopisti, anestesisti, dietologi, oncologi e infermieri che si dedicano in maniera specifica alla cura delle malattie del pancreas.
Le linee guida mondiali sulla chirurgia del pancreas indicano che la chirurgia del pancreas deve essere eseguita soltanto nei centri che eseguono un alto numero di questi interventi (proprio perchè interventi relativamente rari e molto complessi) da parte di chirurghi che siano dedicati in maniera specifica a questo tipo di chirurgia.
Questi centri (definiti high volume centers) devono eseguire almeno 20 interventi chirurgici pancreatici all’anno. Il nostro centro nell’ultimo decennio ne ha eseguiti circa 500 con un continuo aumento anno dopo anno.
È necessario inoltre che questa chirurgia venga eseguita presso centri che siano dotati di tutte le risorse (rianimazione, sale operatorie 24H/24, area subintensiva, radiologia interventistica 24h/24, endoscopia operativa, ecoendoscopia e risonanza magnetica) per eseguire una precisa e rapida diagnosi e per fronteggiare eventuali complicanze postoperatorie.
In base alla localizzazione del tumore e la sua vicinanza ai vasi sanguigni, potrebbe essere necessario eseguire una chemioterapia preoperatoria.
Come previsto dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta, ogni decisione circa il percorso di diagnosi e di cura del paziente (trattamento chirurgico, trattamento con la chemioterapia o la radioterapia prima o dopo l’eventuale intervento chirurgico, ecc..) viene presa durante una riunione collegiale settimanale (GIC: gruppo Interdisciplicare Cure): partecipano alla riunione tutti gli specialisti (chirurghi, oncologi, radiologi, radioterapisti, gastroenterologi endoscopisti) per scegliere la cura migliore secondo le più aggiornate linee guida regionali e mondiali.
Gli interventi chirurgici che vengono eseguiti per tumore del pancreas sono principalmente due: la duodenocefalopancreasectomia (DCP o intervento di Whipple) e la splenopancreasectomia distale, in base alla localizzazione del tumore. In casi specifici sono possibili anche interventi di enucleoresezione . Alcuni di questi interventi possono essere condotti per via laparoscopica mininvasiva
“Circa il 70% dei tumori del pancreas si localizzano nella testa dell’organo.”
Circa il 70% dei tumori del pancreas è localizzato nella testa dell’organo e richiede dunque
l’intervento di duodenocefalopancreasectomia.
Questa operazione prevede l’asportazione della testa del pancreas, del duodeno (tratto di intestino che riceve il cibo dallo stomaco) e del condotto biliare per ottenere una buona cura della malattia tumorale attraverso
l’asportazione anche dei linfonodi circostanti il pancreas stesso.
È un intervento lungo (dalle 4 alle 6 ore) che si suddivide in una prima fase (definita demolitiva) di asportazione degli organi e dei linfonodi e in una seconda fase (definita ricostruttiva) durante la quale il pancreas, il condotto biliare e lo stomaco vengono ricollegati (attraverso il confezionamento di anastomosi) all’intestino.
Queste anastomosi sono delicate, ed eseguite con fili sottili per non lesionare i tessuti (in particolare quello pancreatico) che sono molto fragili e possono esporre il paziente al rischio di complicanze. Alla fine dell’intervento chirurgico, se necessario, vengono posizionati dei tubi di drenaggio di silicone nell’area dell’addome che è stata operata, e verranno progressivamente rimossi durante il ricovero.
Il 30% dei tumori si localizza al corpo o alla coda dell’organo e viene trattato attraverso l’intervento di splenopancreasectomia distale per via laparoscopica o chirurgica tradizionale.
Questo intervento prevede l’asportazione del corpo e della coda del pancreas insieme alla milza (che condivide con il pancreas i vasi sanguigni e i linfonodi) senza la necessità di una ricostruzione dopo l’asportazione; per questo motivo è un intervento chirurgico più breve (2 o 3 ore) ed espone il paziente a meno complicanze postoperatorie.
Enucleoresezione di una lesione pancreatica
In alcuni casi specifici si possono intraprendere delle enucleoresezioni per via tradizionale o mininvasiva, ovvero l'asportazione di piccoli tumori senza l'asportazione del pancreas.